Pellegrini rilancia: “Niente ritiro, obiettivo Tokyo”
Federica Pellegrini non molla, anzi. La fuoriclasse del Circolo Canottieri Aniene ha messo nel mirino Tokyo 2020: in una lunga intervista rilasciata a Verissimo, la “Divina” sembra pronta a ripartire di slancio dopo la spedizione di Rio de Janeiro. “Presa la decisione di continuare, la forza la ritrovo. Perché voglio darmi un’altra chance, rimettermi a nuotare e fare tutti sacrifici che ho fatto l’anno scorso per poi giocarmela com’è sempre stato. Ho bisogno di un’altra gara, anche se vincere sarà sempre più difficile. Però se avessi smesso adesso avrei lasciato qualcosa in sospeso e a me non piace farlo. Diciamo che mi piacerebbe chiudere questo ciclo e spero di farlo come vorrei io. E’ logico che la mia vita per adesso è il nuoto. Prepararsi quattro anni per un’Olimpiade, dopo la grande delusione che è stata Londra 2012. Ci credevo, ci credevo tanto. Eravamo arrivati pronti, perché quest’anno è stato bello come pochi fino a Rio, e fino a quei 20 centesimi che mi hanno fatto perdere la medaglia”.
La campionessa del nuoto azzurro prosegue. “Certo, sapevamo di dovercela giocare, perché i 200 stile libero stanno diventando una gara sempre più veloce ed io sto diventando sempre più vecchia. Ti confronti con giovani che, ovviamente, stanno migliorando e crescendo e tu devi limare il massimo, il centesimo. Poi arrivi lì, fai tutto quello che è giusto, ma non prendi la medaglia. E’ logico che ti prende una gran rabbia. Dopo la gara ero talmente tanto delusa da questi 20 centesimi che mi sentivo stufa, svuotata. Dopo la gara, onestamente, ero stanca di fare i conti con queste minime distanze che ti fanno perdere o vincere. L’amore che ho per questo sport mi ha fatto fare un’altra scelta e ho deciso di darmi un’altra chance. Il mio prossimo obiettivo saranno i mondiali di Budapest 2017 e poi c’è Tokyo 2020. Se riuscirò a qualificarmi per questa Olimpiade, sarà la mia quinta volta e, a 32 anni, per il nuoto, è un’età abbastanza avanzata. Ho deciso di crederci e ci credo fortemente, da questo arriva la mia scelta di andare avanti”.
La chiusura è un vero e proprio spot per il nuovo. “E’ uno sport sano. Nella mia vita ho sempre e solo nuotato, per cui non so paragonarlo ad altri sport, ma conosco molto bene il mio e posso dire che è uno sport sano. Purtroppo è sempre più intaccato dall’ombra doping a livello internazionale. L’ombra del doping aleggia molto e si sente anche durante le gare: vedi fisici cambiare di tre mesi in tre mesi e, soprattutto per una donna, questo è impossibile. Però consiglierei a mia figlia di farlo perché in Italia ancora tutto questo non esiste”.