Procuratori e giustizia sportiva: come cambia lo sport
Giustizia sportiva e procuratori. Il tema, di grande attualità in un mondo che ha visto rapidamente cambiare molte vicende trattato con grande attenzione e professionalità, è stato trattato nel Salone del Circolo. L’occasione, come ha ricordato il Presidente dell’Aniene, Massimo Fabbricini, è stata presentare due volumi di assoluto spessore, «Gli agenti sportivi» di Enrico Lubrano e Riccardo Finili, e «La Giustizia Sportiva» di Mario Sanino. «Questo tema è uno stimolo per tutti – ha detto Fabbricini nella sua introduzione – con la giustizia dello sport che deve consegnare certezze».
Moderata da Jacopo Volpi, la serata ha visto l’intervento di Giovanni Malagò. Il numero 1 del Coni e Presidente onorario del CC Aniene ha affermato che quello degli agenti dello sport è argomento del giorno. «Tanti ragazzi sognano di fare il procuratore – ha affermato Malagò – mentre la giustizia sportiva, che qualche tempo fa era un po’ snobbata dai grandi legali, adesso vede molti professionisti di livello avvicinarsi e occuparsene». Malagò ha poi ricordato come questa giustizia debba essere veloce e soprattutto indipendente.
I quattro relatori, in maniera sintetica ma chiara, hanno esposto varie facce di questa realtà.
L’avvocato Luca Bergamini si è soffermato parlando, come ha precisato, «da uomo di campo», dei procuratori definendo il loro «un lavoro importante, una figura che si è modificata nel tempo e adesso deve accompagnare l’atleta». Bergamini ha evidenziato come deve essere evitato che possano crearsi dei potentati in questo settore.
L’avvocato Alfonso Celotto ha esposto il tema del diritto dello sport e dell’ordinamento sportivo e, in particolare, dove collocare lo sport nella Costituzione italiana. «Nell’articolo 9, nel 32 o nel 33? – ha affermato – Credo che, come evidenziato dal progetto, in quello 33 visto che lo sport è un mondo autonomo che merita attenzione».
Il professor Massimo Zaccheo ha toccato il tasto della giustizia sportiva definendo i due libri presentati «coraggiosi. Il volume di Lubrano e Finili – ha aggiunto – è un compendio per gli operatori». E sulla giustizia sportiva si è soffermato ricordando in modo particolare le varie riforme della stessa, dal 2013 al 2018, spiegando anche il ruolo del Comitato olimpico nazionale italiano. «Grazie a questa riforma – ha affermato Zaccheo – è stato dimostrato che il Coni è ente savranazionale rispetto al quale lo Stato non può incidere».
A chiudere gli interventi è stato il professor Andrea Zoppini. «Lo sciopero dei giocatori di baseball americano nel 1994 – ha detto Zoppini – ha cambiato le regole del gioco e i procuratori hanno avuto un ruolo in tutto questo» soffermandosi anche sull’aspetto economico dell’intero settore ponendo attenzione ai fondi stranieri che sempre più cercano di acquisire società italiane.
Prima della conclusione della serata, passerella per gli autori dei due volumi per presentare i loro lavori.
Fotoservizio di Sergio Grandi