Presentato all’Aniene “Un paese senza leader” di Luciano Fontana
Un Salotto affollatissimo e posti in piedi all’Aniene per la presentazione del libro del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, “Un paese senza leader”. Quasi due ore di interessantissimo dibattito condotto dalla giornalista di La7 Myrta Merlino al quale hanno partecipato, oltre a Fontana e al presidente onorario del Circolo e numero 1 del Coni, Giovanni Malagò, Gianni Letta, Barbara Saltamartini (Lega), Luigi Marattin (Pd), Vito Crimi (M5Stelle) e Pierangelo Fabiano. E’ stata una bella e interessante discussione aperta dal colto intervento di Gianni Letta. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha ricordato che «classe dirigente non si nasce, si diventa». Il consocio Letta ha premesso di non voler parlare «di attualità», ma il suo intervento è partito proprio dal presidente incaricato, Giuseppe Conte. Sul quale Malagò ha spiegato che, dopo le voci degli scorsi giorni che indicavano Conte socio del Circolo, «non è socio».
Letta, un giornalista prestato alle istituzioni come lui ha ripetuto, si è intrattenuto sul valore del libro di Fontana del quale ha tracciato l’intera vita professionale cominciata a L’Unità e arrivata alla direzione del Corriere della Sera. «Dopo aver lavorato nell’ufficio centrale ed essere stato vice direttore a via Solferino – ha detto Letta – il primo maggio del 2015 ha assunto la direzione del giornale proprio nel giorno in cui il Frosinone, la squadra di calcio della sua città, festeggiava la promozione in serie A».
La presentazione si è svolta nel giorno delle discussioni per la formazione del nuovo governo e per questo motivo Giorgetti e Del Rio, che avevano annunciato la presenza, hanno dovuto declinare l’invito all’evento che è stato di grandissima attualità.
Luciano Fontana presentando il suo voluto, ha spiegato che «non sono un politologo ma un giornalista che ha la curiosità di scavare nelle cose e nei personaggi. E questo libro vuole raccontare tutto ciò».
Si è discusso nel dibattito, del ruolo del leader, di quelli del passato e di coloro che potranno esserlo in quella che viene indicata la quarta Repubblica. Ma si è discusso molto di Giuseppe Conte. Vito Crimi del Movimento 5 Stelle ha ribadito con forza che «Conte non è un mero esecutore» Il 46enne senatore ha voluto ricordare che «faceva parte della squadra presentata prima delle elezioni. Il vero punto è che si cerca di processare un Paese e non una classe dirigente che lo ha condotto fi qui».
Barbara Saltamartini, deputata romana, si è soffermata sul ruolo della Lega che non è più Nord ma dell’intera Italia mentre Luigi Marattin ha parlato della leadership. «Questo Paese ha un rapporto strano con la leadership: prima la invoca a gran voce, poi la divora – ha detto il deputato del Pd – Spesso tanto più velocemente quanto più la leadership impone dinamiche di cambiamento. Ma sono tante altre le dimensioni su cui il Paese deve guardarsi onestamente in faccia: dalla crisi della filiera di formazione di classe dirigente fino alla scelta netta di che tipo di democrazia vogliamo essere, maggioritaria o proporzionale, passando per la costruzione di offerte politiche all’altezza dei tempi».
Tantissimi gli ospiti, da Michela Brambilla a Valeria Licastro, quindi Anna Grazia Calabria, Simona Agnes, Maddalena Letta, Marco Tardelli oltre a numerosi consoci.