Pellegrini: “Sono serena ma a Rio sarà battaglia”
“Essere la portabandiera mi darà una carica emozionale in più”. Federica Pellegrini ha il sorriso stampato sul volto nonostante le Olimpiadi alle porte. La fuoriclasse azzurra, punta di diamante del Circolo Canottieri Aniene e della nostra Nazionale, si è concessa alla stampa in quel di Verona, nell’impianto dedicato alla memoria del suo ex tecnico, Alberto Castagnetti. Una chiacchierata a 360 gradi sulle ambizioni di gara e su un programma di preparazione ai Giochi di Rio de Janeiro sempre più serrato.
La concentrazione di Federica è tutta sulla spedizione olimpica: “Da qui in poi si pensa solamente alle gare, con 20 giorni di isolamento totale. Ma sono serena e distesa, essere scesa sotto l’1’55” nei 200 stile mi dà molta serenità. Sarà certamente una gara di altissimo livello a partire dalle eliminatorie, che non saranno semplici”. Quando pensa alla cerimonia inaugurale, la Pellegrini prova a scherzare: “Non so cosa aspettarmi, mi piacerebbe avere una squadra un po’ caciarona, che sappia mettersi in mostra durante la sfilata”.
Un passo alla volta, però: quando c’è da parlare di Tokyo 2020, Federica frena. “Non ci penso, penso solamente a Rio. Dopo mi prenderò due mesi di vacanza e solo allora valuterò il mio futuro. Ci vediamo il 5 agosto per la cerimonia di apertura, sono convinta che ci sarà da divertirsi”. La Pellegrini non si risparmia quando c’è da rispondere alle domande sullo scottante caso Schwazer: “Non capisco, e lo dico come atleta. Non ci capisco più nulla. Ha confessato le sue antiche colpe, ora è seguito da persone che hanno storicamente combattuto il doping. L’ipotesi complotto mi spaventa, spero si faccia chiarezza al più presto, è una brutta storia. Ho anche seguito da tifosa in tv gli Europei di atletica ad Amsterdam, nonostante gli allenamenti: ho fatto il tifo per gli azzurri, direi che è stata una buona spedizione”.