Nagni: “12 atleti ai Giochi un successo, Pellegrini può entrare nella leggenda”
Portare 12 atleti della sezione Nuoto a Rio 2016 rappresenta già uno straordinario successo per l’Aniene, con la speranza che i nostri portacolori sappiano poi regalare emozioni forti a tutti gli italiani. Inutile nascondere che grandi aspettative sono riposte in Federica Pellegrini, ma le soddisfazioni potrebbero arrivare anche altrove. Le gare avranno inizio sabato 6 agosto e si concluderanno il 13.
A fare il punto della situazione, a poche ore dalla cerimonia inaugurale che vedrà proprio Federica Pellegrini guidare la delegazione azzurra come portabandiera, è Gianni Nagni, dirigente della sezione Nuoto del nostro Circolo, che ha preso parte a 3 Olimpiadi e 8 Mondiali in veste di componente delle spedizioni italiane.
Quanta soddisfazione si prova nel vedere così tanti atleti dell’Aniene a Rio 2016?
“Il primo obiettivo che ci eravamo posti per questo quadriennio era proprio quello di incrementare il numero dei nostri partecipanti rispetto alle precedenti edizioni dei Giochi. Nel 2008 a Pechino eravamo arrivati a quota 10, 9 in piscina e 1 nel fondo, ma questa volta ci siamo superati, stabilendo il nuovo record. 12 atleti, considerando anche il tuffatore Chiarabini, sono un traguardo mai raggiunto da nessuna società di nuoto”.
Federica Pellegrini sarà il fiore all’occhiello della spedizione azzurra…
“Federica merita un discorso particolare. Sono ormai 14 anni che fa parte del nuoto ad alto livello, in una disciplina dove gli atleti non hanno molta longevità sportiva. Il suo talento non è in discussione, ma la classe talvolta non basta. Quello che impressiona di lei è la capacità di mantenere intatti spirito di sacrificio e ambizione. I presupposti per conquistare un’altra medaglia ci sono tutti, ma non sarà una passeggiata. Il numero delle partecipanti è enorme e spesso arrivano sorprese da atlete giovanissime. Alle Olimpiadi la medaglia da casa non se la porta quasi nessuno. Ma se Federica dovesse riuscire a centrarla sarebbe un traguardo eccezionale, l’ennesima perla di una carriera infinita”.
Pellegrini avrà anche l’onore di essere portabandiera…
“Per l’Aniene è la ciliegina sulla torta, una straordinaria gratificazione per i sacrifici e gli sforzi compiuti in questi anni. Nel nuoto disponiamo di uno staff con diversi allenatori per seguire al meglio tutte le specialità e poi possiamo contare su impianti all’avanguardia che non hanno niente da invidiare ai migliori campus americani”.
Quali sono le aspettative per gli altri atleti?
“Vorremmo che qualcuno riuscisse a centrare la finale. Gli staffettisti (Magnini, Belotti e Di Giorgio tra gli uomini e Ferraioli e Di Pietro, oltre che Pellegrini, tra le donne) sono avvantaggiati, visto che il numero delle Nazioni partecipanti è inferiore. Venendo alle gare individuali, Codia è reduce da una stagione fantastica nei 100 farfalla, dove ha stabilito il record italiano assoluto. Marin, nei 400 misti, è alla quarta Olimpiade e ha centrato la finale sia a Pechino che a Londra. La sua gara è sempre un terno al lotto e qualche speranza di fare bene potrebbe esserci. Per Margherita Panziera, nei 200 dorso, confido almeno in una semifinale. Nel fondo, invece, siamo competitivi anche se le condizioni climatiche faranno la differenza”.
L’ultima fase della preparazione in Brasile come è andata?
“La federazione ha portato la squadra a Santos dieci giorni prima dell’inizio dei Giochi, in modo tale che gli azzurri potessero acclimatarsi e assorbire il fuso orario. Le gare si disputano a ore inconsuete, ma allenamenti specifici e mirati consentiranno di ovviare a una problematica che del resto riguarda tutti gli atleti”.
(Giacomo Luchini)