L’Aniene visita il Villaggio Emanuele per i malati di Alzheimer
Adesso è una realtà. Il Villaggio Emanuele alla Bufalotta, una bella struttura dedicata ai malati di Alzheimer, è completato e tra poche settimane, burocrazia permettendo, sarà operativo. Realizzato dalla Fondazione Roma del presidente e consocio Emmanuele Emanuele, il Villaggio potrà ospitare complessivamente cento persone delle quali 20 ogni giorno in una sorta di day hospital.
Il professor Emanuele ha aperto le porte della sua creatura ai consoci del Circolo Canottieri Aniene che hanno potuto ammirare la struttura in un’interessante visita guidata. «La mia intenzione è quella di garantire – ha detto il professor Emanuele – tutte le cure ai malati di questa malattia e, sia chiaro, senza chiedere nulla. Qui si viene e ci si cura gratis».
Cento, come abbiamo detto, sono i posti letto complessivi; ci sono quattordici case ognuna delle quali ospiterà sei persone e in ogni appartamento c’è davvero tutto, dalla cucina alla possibilità di relax comune per vivere come se si fosse a casa propria. Sono tre i tipi di vita nelle case per contraddistinguere le abitudini dei malati per farli sentire a proprio agio.
Il Villaggio, che costerà circa 5 milioni di euro l’anno per la gestione e avrà circa settanta dipendenti tra medici, infermieri e personale vario, è un luogo di integrazione. C’è un ristorante frequentabile da tutti come il bar, c’è un’agenzia per i viaggi, un centro servizi e una sala hobby, una palestra, un’altra sala dedicata alla musica e anche un market mentre all’esterno, attorno alla piazza principale, si vive come si fosse in un quartiere cittadino.
Il Villaggio è nato da un’idea copiata dal suo fondatore dall’Olanda, esattamente alla periferia di Amsterdam che si chiama Hogeway. A Roma, nel quartiere della Bufalotta, la struttura è stata realizzata dal progettista olandese Eloy van Hall e dagli architetti, sempre olandesi, Frank van Dillen e Gijs Pickevet che hanno replicato la “casa” olandese.
Tutto è stato realizzato dalla Fondazione Roma del professor Emmanuele Emanuele. «Dovevo restituire il troppo che la vita mi ha dato in sessant’anni – ha osservato il professore – I campi dove lo Stato non c’è più come nella salute devono essere colmati e sono felice di aver realizzato questo Villaggio».
Cinque anni di lavori e ancora adesso, per renderlo operativo, mancano dei permessi ma il professor Emanuele è deciso ad aprire la porte per i malati al più presto, tra poche settimane.