Berrettini, l’Aniene e il falso diktat federale
«Per amor di verità, non certo per accendere polemiche»: il presidente del Circolo Canottieri Aniene, Massimo Fabbricini, ci tiene a metterlo in chiaro.
«In un tempo come quello che stiamo vivendo, attraversato da chiacchiere il più delle volte inutili – aggiunge – non ci è sembrato opportuno far cadere la cosa nel vuoto. Chi tace acconsente, avrebbe potuto pensare qualcuno. Non ci è sembrato accettabile che in un posto nobile come deve essere il sito di una Federazione sportiva si potesse affermare un qualcosa di tanto assolutamente infondato. Abbiamo vissuto passo passo la crescita di Matteo Berrettini, lo abbiamo seguito partita per partita, set per set, game per game e non possiamo accettare che si scriva che tutto questo è stato per un diktat di chicchessia».
Ed è per questo che è stato diffuso ad agenzie di stampa ed alle principali testate il seguente comunicato, che per il vero non ha riscosso in termini di pubblicazione il rilievo che si sarebbe sperato.
Pazienza, almeno non si è data la sensazione di “silenzio-assenso”.
Il comunicato del CC Aniene
«È con profondo stupore e grande rammarico che il Circolo Canottieri Aniene ha preso conoscenza solo oggi di un pezzo pubblicato sul sito della Federazione Italiana Tennis e Padel in data 27 aprile u.s. nel quale si afferma che il tesserato Matteo Berrettini avrebbe iniziato – più di dieci anni fa, oramai – il suo percorso agonistico in Serie A1 con i colori del Circolo solo per l’obbligo in tal senso imposto dalla Federazione Tennis al club.
La notizia non corrisponde al vero, anzi non ha il benché minimo fondamento, come possono attestare – senza tema di smentita – tutti gli autentici protagonisti della sportiva dell’atleta».
Nella foto, Matteo Berrettini, Carlo Verdone, Massimo Fabbricini e Jacopo Berrettini