Aniene in finale, Di Bella: “Vogliamo vincere ancora”
A un passo dal sogno, la squadra di Paddle del Circolo Canottieri Aniene non vuole fermarsi. Il team del nostro circolo, capitanato da Alessandro Di Bella, mercoledì sera scenderà in campo per provare a conquistare la prima edizione della Coppa Canottieri Lazio di paddle, dopo un cammino strepitoso che ha portato l’Aniene fino alla finale.
Proprio il capitano della squadra racconta le sensazioni del gruppo alla vigilia della grande sfida.
“Dobbiamo ancora scoprire il nostro avversario che sarà o il Parioli, con cui abbiamo pareggiato nel girone, o la Roma, che non abbiamo ancora affrontato. Sono due avversari ostici, che forse possono contare su un paio di giocatori di livello superiore alla nostra squadra ma siamo un gruppo unito, che scende in campo per vincere: lo faremo anche in finale”.
Facendo un passo indietro, la semifinale vinta contro il Circolo Canottieri Lazio è stata quasi una battaglia…
“Abbiamo iniziato alle sette ed è finita intorno all’una di notte. Ci siamo trovati sotto 2-0 dopo i due doppi, anche con un po’ di sfortuna. Mi preme sottolineare l’impegno e l’impresa di due coppie a cui tengo molto: Tassoni-Funaro e Melandri-Severi, che ci hanno riportato sul 2-2. Ho scelto a quel punto di schierare una coppia inedita per il torneo, con lo stesso Severi – che nel torneo era stato un po’ sfortunato – e Bay. Proprio nel momento decisivo ho visto le qualità che conoscevo e con una prestazione sopra le righe siamo arrivati in finale. Anche solo essere arrivati fin qui è un successo di tutti: la squadra ha avuto momenti difficili ed esaltanti, devo dividere il merito con tutti i ragazzi che hanno fornito il massimo delle loro prestazioni. Di solito un allenatore-capitano dice spesso queste cose, ma questo è il caso più eclatante di merito condiviso”.
Come nasce la partecipazione alla Coppa Canottieri?
“E’ la prima edizione della Coppa Canottieri di paddle, hanno creato l’evento parallelo rispetto allo storico torneo di calcetto, siamo stati invitati e abbiamo accettato con orgoglio, cercando di fare la miglior squadra possibile compatibilmente con le restrizioni imposte dal regolamento, che giustamente limita molto il numero e la qualità dei giocatori schierabili per dare spazio a tutti i soci. Ci penalizza un po’ come circolo, visto che siamo quelli che da più tempo giocano e hanno i campi, avendo anche molti giocatori con classifica alta: i giocatori di prima categoria non possono partecipare e il torneo è over 35, il che esclude anche la possibilità di inserire alcuni elementi giovani. Abbiamo costruito una squadra nuova, Gianfranco Nirdaci, che è il nostro coordinatore e anche il coordinatore nazionale del comitato Paddle, mi ha concesso questo onore. Ci siamo allenati e i risultati ci hanno dato ragione, almeno fino a qui”.
La decisione di ricreare un evento simile alla Coppa Canottieri di calcetto può essere l’indice della grande ascesa del paddle, che a questo punto si candida come nuova disciplina simbolo dei circoli romani?
“Penso che nella domanda sia inclusa, e indovinata, anche la risposta: facendo un piccolo paragone, il fenomeno paddle sta al tennis come il calcetto sta al calcio. E’ semplice, intuitivo, facile da imparare, coinvolgente, possono giocare tutti. Il calcetto è nato così, poi c’è stata la specializzazione con brasiliani e argentini, ma nei circoli è nato così: organizzare una partita in dieci era più semplice rispetto a organizzarne una in ventidue. Le regole erano più semplice, la qualità era più livellata. Per il paddle vale lo stesso concetto: è difficile trovare una partita di grande livello nel tennis all’interno dei circoli. E’ uno sport che necessita di una lunga e accurata preparazione, e lo dico da ‘ex ex’ tennista, avendo smesso a 18 anni. Il paddle permette, dopo poche lezioni, di scendere in campo e divertirsi. E’ comunque uno sport, non un gioco, che richiede tanto allenamento. Anche noi siamo tutti buoni giocatori ma la strada per diventare molto forti è lunga e impervia”.
L’appuntamento è fissato per la finale di mercoledì sera: il Circolo Canottieri Aniene vuole continuare a sognare.