Aniene in festa, 4-2 al Parioli
Campioni d’Italia per la terza volta
Per la terza volta nella sua storia, il Circolo Canottieri è campione d’Italia di tennis. La finale del PalaPaternesi di Foligno ha visto il successo della nostra compagine per 4-2 nel derby romano con il Tennis Club Parioli. Il punto decisivo, quello del 4-2, è arrivato al termine di una giornata tiratissima grazie al doppio formato da Flavio Cipolla e Matteo Berrettini. Una sfida estenuante, una rimonta spettacolare: dopo il 4-6 del primo set, i nostri hanno ribaltato il risultato con un 6-1, 10-5 ai danni di Francesco Bessire e Matteo Fago.
LE PARTITE – Nel primo singolare della giornata di sabato, Jacopo Berrettini aveva messo in cascina il primo punto battendo Francesco Bessire per 6-3, 6-4 in un’ora e 12 minuti. Miljan Zekic aveva quindi rimesso le cose in parità sconfiggendo Matteo Berrettini per 3-6, 6-3, 6-4. Nella seconda giornata di gare, l’Aniene tornava avanti con Flavio Cipolla: secco 6-4, 6-2 rifilato a Gian Marco Moroni. Un successo seguito da quello di Simone Bolelli: 6-3, 6-4 ai danni di Matteo Fago. Il primo dei due doppi ha visto rientrare in gara il Tennis Parioli, con Moroni-Zekic usciti vincitori dal match con Bolelli e Jacopo Berrettini (5-7, 6-3, 10-4). Con Flavio Cipolla e Matteo Berrettini è poi esplosa la gioia del nostro Circolo.
LE DICHIARAZIONI – “Ci tenevo a dare il meglio – ha dichiarato Matteo Berrettini – e ho cercato di restare sempre concentrato dall’inizio alla fine. C’era tanta tensione in campo, a maggior ragione trattandosi di un derby assai sentito da ambo le parti. Dobbiamo fare i complimenti al Parioli per il campionato e la finale disputati, però adesso noi possiamo goderci il terzo titolo tricolore”. Al settimo cielo anche Flavio Cipolla: “Sono partito un po’ sotto livello io, mentre i nostri avversari hanno disputato un primo set impeccabile. Poi sono cresciuto e ho dato il mio contributo a Matteo, che ha giocato bene per tutta la partita. E alla fine siamo riusciti a chiuderla al match tie-break, che un po’ è sempre un terno al lotto”.