Berrettini, confessione a BSMT: «L’Aniene mi ha sempre supportato»
Matteo Berrettini, ancora out dal circuito per un infortunio agli addominali, si è confessato al podcast BSMT, intervistato da Gianluca Gazzoli. Quasi novanta minuti di parole e Matteo ha parlato di tutto, dal tennis all’amato basket amato dai tempi delle partite della Lottomatica Roma al Palaeur, al rapporto con Melissa Satta ai social e a Sinner che reputa fortissimo. Parlando dell’ultimo infortunio che lo ha tenuto fuori dagli Internazionali di Roma e da Roland Garros, Matteo ha detto: «Non so se è stato un servizio o un dritto. Ho sentito una fitta forte dopo un punto, ma subito non ho capito bene. Ho finito la partita e ho iniziato a capire che qualcosa non andava. Mi sono sdraiato sul lettino del fisioterapista e sono scoppiato a piangere perché ho capito che era successo un’altra volta – ha ammesso – Il fisico poi recupera, ma per la testa a volte c’è bisogno di più tempo».
Il finalista di Wimbledon 2021 è al centro di numerose critiche nell’ultimo periodo, non solo per motivi tennistici: «Si cerca un modo per prendersela con un me per un risultato che non è arrivato o qualcosa che non sta andando bene. Se fossi stato single, si sarebbero chiesto cosa avrei fatto, ma c’è lei e si imputa a lei. C’è sempre bisogno di un capo espiratorio, trovare qualcosa che sia la ragione per cui le cose non vanno. Ed è triste e grave, se si va sulla sfera personale. Noi abbiamo cercato di mandare il messaggio che non bisogna esagerare: c’è un limite, è una questione di educazione e non tutto è concesso».
Matteo ha parlato del rapporto con i social ma ha spiegato che «sono un atleta, guardo a me, a come sono fatto». Parlando dei media, Berrettini ha osservato che servirebbe più cultura e che certe affermazioni le accetterebbe da chiunque ma vederle scritte non è corretto.
Ha ricordato i primi approcci con Federer che ha “scaldato” a Roma e ha avuto parole importanti per il suo Circolo, l’Aniene. «Ho una base molto buona qui a Roma – ha affermato Matteo – mi alleno con il mio allenatore storico, sto nel Circolo Canottieri Aniene, che è molto importante e mi ha sempre supportato. Mi sono detto: fammi provare un paio d’anni. Ho chiesto ai miei “mi do un anno e mezzo di tempo, vediamo come va”».
Ultima domanda, il padel. «Ci ho giocato, è divertente, ma più facile del tennis. Papà è un appassionato».