Tokyo 2020/Simona Quadarella, splendido bronzo negli 800sl. La 4×100 mista mixed sfiora il podio
Un bronzo straordinario per un’atleta altrettanto straordinaria e un bronzo sfiorato dalla staffetta mista mixed. La medaglia l’ha conquistata con determinazione e coraggio Simona Quadarella negli 800sl. La delusione dei 1500sl, compromessi dalla gastrointerite, è messa in un angolo. Davanti alla romana dell’Aniene allenata da Christian Minotti ci sono la statunitense Katie Ledecky, oro per la terza olimpiade consecutiva e campionessa mondiale dal 2013, e l’australiana Ariarne Titmus, olimpionica dei 200 e 400 dove ha battuto proprio l’americana.
Simona, regina d’Europa, ha conquistato un bronzo tutto testa e cuore. Gara controllata, quarta ai 400 (4’08”13), accelerazione per chiudere in 8’18”35. Ledecky, prima, in 8’12”57 e Titmus seconda in 8’13”83. Per la Quadarella, campionessa del mondo dei 1500 e vice degli 800, questi i passaggi: 1’00”40 (6), 2’02”86 (5), 3’05”40 (4), 4’08”13 (4), 5’10”55 (3), 6’13”44 (3), 7’16”77 (3) e chiusura in 30”31 nell’ultima vasca.
«E’ stato difficilissimo in un solo pomeriggio resettare quello che era successo nei 1500 e ripartire – ha detto la 22enne romana – È una medaglia che ha un valore immenso per me. Con Christian avevamo pianificato una gara del genere, controllata all’inizio e poi più veloce nella seconda parte. Sapevo che le altre sarebbero partite più forte. Volevo tornare a casa con il sorriso».
Con questa medaglia diventa la terza italiana a salire sul podio olimpico nella specialità, dopo l’argento della concittadina Alessia Filippi a Pechino 2008 e il bronzo di Novella Calligaris a Monaco 1972. «Fa effetto essere virtualmente al fianco di due atlete che hanno fatto la storia del nuoto italiano, tra l’altro Alessia è sempre stata una dei miei idoli: la guardavo sempre con ammirazione, andavo a chiederle l’autografo al Sette Colli – continua Quadarella – Questa doveva essere la mia Olimpiade, quella in cui dovevo realizzare i miei sogni: i 1500 li ha demoliti in parte; questi 800 li ha realizzati».
Ha sfiorato il podio la 4×100 mista mixed, quarta per soli 33 centesimi ma con il limite italiano a 3’39”28. Un super Thomas Ceccon (52”23, sotto al record italiano ma non omologabile nella mixed), poi tre atleti dell’Aniene: Nicolò Martinenghi (57”73), Elena Di Liddo (56”62) e Federica Pellegrini (52”70). L’Italia si è messa alle spalle gli Stati Uniti, vice campioni del mondo, quinti in 3’40”58.
«Nessuno si aspettava di nuotare in questa maniera. La prima frazione di Thomas è stata eccezionale e ci ha trascinato. Più di questo non potevamo dare. È una staffetta nuova che può solo crescere», ha affermato Martinenghi, già bronzo nei 100 rana.
«Abbiamo tutti e quattro lo stesso pensiero. Non pensavamo di arrivare a un passo dal podio. Siamo veramente contenti del record italiano: meglio di così c’era solo la medaglia», le parole di Elena Di Liddo mentre Federica Pellegrini ha osservato che «più di così non potevamo fare. Tre decimi da fuori possono sembrare pochi, ma in acqua è un ciclo di bracciata: mancava un po’. È stata una bella staffetta: Thomas ci ha trascinato. Ci abbiamo provato fino all’ultimo. Questa staffetta crescerà molto a livello di qualità, molte nazioni non l’hanno preparata al meglio. All’inizio la mista mixed non mi piaceva, ero conservatrice; poi si è rivelata inaspettatamente molto bella».
Foto Giorgio Scala/DBM