Tokyo 2020/Impresa Pellegrini: la Divina conquista la finale dei 200sl
Nessuna come lei, nessuna come la Divina. Al Tokyo Aquatics Centre Federica Pellegrini ha scritto una pagina speciale: ha raggiunto la finale dei 200 stile libero per la quinta volta consecutiva. Nessuna donna lo aveva mai fatto, solo lo squalo Phelps nei 200 farfalla ne era stato capace.
Ecco la semifinale: Fede va a tutto gas dalla corsia 8 della seconda semifinale e ha chiuso in 1’56”44 (57”11 ai 100) al terzo posto per il settimo tempo complessivo. Ha vince la batteria la statunitense Katheleen Ledecky in 1’55”34, ma la più veloce di tutte è l’australiana Ariarne Titmus (già d’oro nei 400sl ) con 1’54”82 nella serie precedente serie.
«Non trovo le parole», ha sussurrato tra le lacrime Federica che ha fatto quel «cambio di marcia» promesso dopo la batteria. «Adesso sarà puro divertimento. Felice di esserci e di aver coronato un altro sogno». Un sogno che può essere davvero straordinario.
Federica Pellegrini, che dal 29 luglio 2009 detiene il record mondiale dei 200sl con 1’52”98, alle 10.41 di domani (le 3.41 di questa notte in Italia) sarà di nuovo tra le otto protagoniste di un’altra finale stellare. «Era l’obiettivo di questa Olimpiade più che mai difficile – ha detto la campionessa dell’Aniene che giovedì della settimana prossima compirà 33 anni – Ci abbiamo creduto fino alla fine, insieme ad uno staff incredibile».
Argento ad appena 16 anni e 12 giorni ad Atene 2004, oro a Pechino 2008, portabandiera a Rio de Janeiro 2016, quattro volte campionessa mondiale dal 2009 al 2019 sempre “suoi” nei 200sl ed unica ad averne conquistato la medaglia iridata in otto edizioni consecutive. «L’obiettivo di questa Olimpiade estremamente difficile, con un anno di ritardo, il Covid – dice ancora Federica – la ricorsa alla preparazione, era senza dubbio il raggiungimento della quinta finale. Sarà l’ultima, come ho già detto, e cercherò di godermela fino alla fine. Forse sarà la prima finale olimpica divertente della mia carriera».
Analizza la gara appena conclusa: «Oggi sono andata da sola perché sapevo che in corsia laterale potevo nuotare solo così, aggrappandomi a tutta l’esperienza acquisita in questi anni. Un pochino vedevo le altre, ma mi basavo soprattutto su me stessa. L’ultimo cinquanta è quello in cui ho messo dentro tutto quello che mi era rimasto. Sono orgogliosa del terzo tempo nella batteria e della qualificazione». La batteria? Brutta, e lo ammette. «Ho disputato proprio una bruttissima gara, forse ho pagato il sotto ritmo della prima parte. Però alla fine è andata bene e sono contenta per tutto e per tutti; contenta anche per il mio staff che da due anni mi spinge in ogni allenamento: dal tecnico al fisico, dalla psicologa alla dottoressa al nutrizionista, alla mia famiglia, cani compresi».
La finale? Sarà solo divertimento, non si illude, ma… «Il reparto medaglie per domani è chiuso. Non sono una che si prende in giro. Non mi smonto, ma con l’età ho imparato a pormi degli obiettivi fattibili. È un anno che nuoto 1’56” e conosco il mio corpo. Farò del mio meglio e vedremo; me la godrò tutta».