Sette Colli, Federica Pellegrini vince i 200sl e Nicolò Martinenghi da record nella rana
Un altro squillo di Federica Pellegrini al 58° trofeo Sette Colli che è tornato ad accendere di nuovo le luci sulle notti di Roma e ha visto il primato italiano di Nicolò Martinenghi nei 100 rana. Prova convincente con il successo nella vasca di cui è innamorata e un ottimo tempo per la Divina che si è imposta nei “suoi” 200sl con 1’56”3. «Forse è stato il 200 al Sette Colli più facile che abbia nuotato in tutti questi anni – le parole di Fede – Sono contenta anche del 50 dorso di questa mattina. Siamo perfettamente in linea con il lavoro che stiamo svolgendo. Adesso manca solo l’ultimo step con l’allenamento in altura che inizieremo la settimana prossima per arrivare a Tokyo». Parlava dei 50 dorso, la Pellegrini. E nelle batterie della mattina l’atleta dell’Aniene ha stabilito il personale con 28”43. La vincitrice di tutto allenata dal tecnico federale Matteo Giunta, 57 medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei, le ultime quattro a Budapest poche settimane fa con l’argento nei 200sl e con la 4x200sl mixed e di bronzo con la 4x200sl e 4x100sl mixed.
Nei 200sl in questo Sette Colli alle sue spalle si sono piazzate Anna Chiara Mascolo (2001) in 1’58”82 e Giulia Vetrano (2005) in 1’59”33 che in due hanno appena due anni più di lei.
A sugli scudi in questo meeting romano: due record italiani per una rana spettacolare e dalle grandi ambizioni, in rapida successione, con il nostro Nicolò Martinenghi nei 100 in 58”29 e Arianna Castiglioni in 1’05”67. Martinenghi è sceso 8 centesimi sotto al precedente primato che aveva nuotato il primo aprile agli Assoluti a Riccione. «Volevo dare un segnale forte dall’Italia e da questa piscina al mondo e al nuoto che sta ripartendo – ha detto Nicolò – Ci tenevo a farlo proprio al Sette Colli. È un piccolo regalo che faccio al pubblico. Stavo bene in acqua, ho fatto una gara diversa dal solito: passaggio non troppo forte e ritorno progressivo. Mi sono divertito tanto e sono contento per questo». Martinenghi, che è allenato da Marco Pedoja, sogna: quella di oggi è la terza migliore prestazione all time. Davanti a lui ci sono Adam Peaty con 56”88, Arno Kamminga con 57”90 ed ha raggiungo Ilya Shymanovic che il 24 marzo 2019 aveva già nuotato in 58”29. Oggi l’olandese Kamminga gli è finito alle spalle con 58”40.
Un altro record, stavolta solo della manifestazione, lo ha firmato Simona Quadarella. La campionessa di Roma allenata da Christian Minotti che un mese fa gli Europei di Budapest ha replicato la tripletta di Glasgow 2018 vincendo 400, 800 e 1500, si è aggiudicata i 1500sl, gara conclusiva della giornata, stabilendo il primato del Sette Colli con 15’48”81, cinque secondi in meno del tempo con cui ha vinto a Budapest (15’53”59) e meglio del precedente primato della manifestazione che già le apparteneva dal 2019 (15’48”84). «Finalmente sono tornata a nuotare questi tempi. Sono scesa 5 secondi rispetto alla gara degli Europei – le parole di Simona – Non potrei essere più felice. Nella piscina della mia città ho ritrovato le emozioni di gara che mi mancavano da un po’. Ora tutte le energie sono rivolte a Tokyo, la mia prima Olimpiade».
Arianna Castiglioni ha battuto Benedetta Pilato, neoprimatista del mondo e campionessa europea nei 50 rana a Budapest. Per la Castiglioni c’è anche il record italiano dei 100 rana con 1’05”67. Benedetta le è rimasta dietro ma con una prestazione di qualità: con 1’05”84 ha ottenuto il record cadette e junior e anche lei ha nuotato al di sotto del precedente record assoluto (1’05”86).
Nella foto DBM in apertura, Federica Pellegrini con Valentina Vezzali