Meravigliosa Federica Pellegrini: saluta il nuoto con il titolo italiano numero 130
Splendida Fede che esce di scena da protagonista. Federica Pellegrini ha vinto i 200 stile libero in vasca corta agli Assoluti Frecciarossa a Riccione, l’ultima gara della sua carriera. Come d’incanto, la Divida lo ha fatto vincendo i “suoi” duecento e conquistando il titolo tricolore numero 130, omaggio all’Aniene che proprio l’anno prossimo festeggerà i 130 anni di vita.
A salutare Federica c’erano, in tribuna, i genitori Cinzia e Roberto, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che l’ha definita «l’italiana più popolare all’estero ed è stata quello che Alberto Tomba è stato per lo sci» e che, quindici anni fa, l’ha convinta a tesserarsi per il nostro Circolo. Anche Tomba era in tribuna ad applaudire. E con loro, il Presidente del Circolo Canottieri Aniene, Massimo Fabbricini, con il consigliere allo sport del Circolo, Andrea Pignoli.
Federica è stata insignita della cittadinanza onoraria del comune di Riccione per meriti sportivi.
La finale l’ha disputata in corsia 4 e ha toccato in 1’54”95 dopo essersi emozionata sul blocchetto prima della partenza, frenando le lacrime. Al tocco della piastra, tra i sorrisi, è scattata la standing ovation del pubblico presente nell’impianto di Riccione.
«Ero sull’orlo di una crisi di nervi ma ho fatto rientrare le lacrime, è stato bello. Era giusto e importantissimo per me finire qua». ha detto Federica.
Carriera straordinaria, irripetibile, la sua, che l’ha vista conquistare 58 medaglie internazionali, sei record del mondo in vasca lunga con l’1’52”98 nei 200sl ancora imbattuto da oltre 12 anni, e due in vasca corta. Ma, soprattutto, l’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e l’argento da Atene 2004 a 16 anni e 12 giorni, la più giovane italiana a salire su un podio olimpico individuale senza dimenticare, autentico primato, le cinque finali olimpiche consecutive nei 200sl, da Atene 2004 a Tokyo 2020. Fede è anche l’unica atleta ad aver firmato due doppiette mondiali 200-400sl in due edizioni consecutive, Roma 2009 e Shanghai 2011.
«Non deve essere un momento triste», ha affermato Giovanni Malagò parlando dell’addio al nuoto della Pellegrini. «È il giusto riconoscimento alla sua carriera e a quanto ha fatto crescere tutto il movimento del nuoto», ha aggiunto il presidente onorario dell’Aniene.
Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto