Il fascino irresistibile della Coppa Canottieri
Ci sono cose più importanti nella vita. A partire dai figli, fino ad arrivare alla revisione della macchina, ci sono certamente cose più importanti nella vita.
A questo pensi, quando sono le otto di mattina, sei già uscito di casa, ed entri da Ruschena (che ora si chiama, credo, Antonini, ma per me sarà sempre Ruschena). Ed è li, in quel momento, che ti imponi di pensare a questo. E cioè che ci sono cose più importanti nella vita. Perché ti sembra un pò paradossale sentirti condizionato nel decidere che forse no, è meglio che stamattina il cornetto, il solito cornetto, no. Ma come, questa indecisione non l’hai avuta quando era Marcello Ticca, non uno qualsiasi, analisi alla mano, ad ordinarti di fare attenzione, perché meglio controllare questi grassi, ed invece stamattina che si fa, si tentenna? Non puoi tentennare. Devi mangiarti quel cornetto. Perché ci sono cose più importanti nella vita.
Finisce che, però, con la scusa che stamattina fa caldo, il cornetto non lo mangi. Ed esci da Ruschena che non sono nemmeno le otto e dieci. Prendi la vespa, vai, e ti chiudi a studio. Adesso stai li che lavori, ma butti lo sguardo, ogni tanto, distrattamente, all’orologio. Il tempo, in certi giorni, non passa mai. E si che ci sono cose più importanti nella vita.
Si sono fatte le nove e mezza. C’è da andare in Cassazione. Sono due passi. Cioè, due passi proprio no. Qualcuno in più. Fa caldo. Andare a piedi. Non andare a piedi. In qualunque altro giorno non avresti dubbi: che si vada a piedi. Il tragitto lo copriresti con qualche telefonata, così da non sprecare il tempo. Ma oggi, no. Meglio andare in vespa. Perché ci si può stancare. Ma stancare di che? Ma non scherziamo. Finisce che vai in vespa, perché, intanto, si sono fatte quasi le dieci, e non si può rischiare di fare tardi.
Adesso, fatta l’udienza, è mezzogiorno. Torni in studio. Ti chiudi in stanza. Aria condizionata tanto quanto basta. Ti concentri, ricordandoti che ci sono cose più importanti nella vita.
Non esci dalla stanza. Ti fai portare un panino, tonno e pomodoro, che è leggero, e dell’acqua leggermente frizzante, che altrimenti il panino non va giù. Ma anche su questo hai dei dubbi, perché dovresti bere la naturale. Che devi restare leggero. E finisci quel panino con un velato senso di colpa, che ieri, guarda caso, non avevi avuto.
Ci sono cose più importanti nella vita. Non c’è dubbio. Ci cose talmente tanto più importanti nella vita, che il pomeriggio scorre lento. Così lento, che nemmeno quelle estati, quando eri ragazzino, che i pomeriggi iniziavano dopo pranzo e non finivano mai.
Poi, finalmente, arrivano le sette di sera. Allora esci da studio. Contento di aver superato l’intera giornata. Ed è in quel momento, in quel preciso momento, che quella calma, quasi serafica, che aveva accompagnato tutti i tuoi movimenti durante la giornata, diventa frenesia. Non hai la pazienza di aspettare l’ascensore al piano. Scendi le scale due gradini la volta. Hai già chiaro dove hai parcheggiato la vespa. Si tratta solo di aprire il bauletto e mettere il casco.
La vespa, a quel punto, sa già da sola dove andare. Tu devi solo incitarla ad andare più veloce. Perché c’è da arrivare al Circolo, cambiarsi, e correre alla Lazio, che stasera si gioca la Coppa Canottieri. Il telefono buttato chissà dove. I pensieri riposti chissà dove.
Ci sono cose più importanti nella vita. Ce ne sono, eccome, non c’è dubbio.
Ma in certi giorni vengono tutte dopo. Nessuna esclusa. Soprattutto quando c’è da giocare la Canottieri Lazio.
Federico Vecchio