Il Tevere, Dio scontroso, svela i suoi segreti
Una storia d’amore con il fiume di Roma, una serata dedicata al Tevere e al “suo” libro nel Salone del Circolo. Tema di interesse con l’obiettivo di creare un museo dedicato al nostro fiume, obiettivo promosso dal consocio Marcello Scifoni, ex vice presidente della Federazione Italiana Canottaggio, con la (ri)presentazione del libro «Il Dio scontroso» (Palombi editore), una raccolta di racconti inediti che ruotano intorno al Tevere scritti da Alberto Acciari (La ragazza del fiume), Camilla Baresani (La débacle), Francesca Bertuzzi (Oro), Stefano Brusadelli (Il cappello rosso), Antonio Davanzo (Il soffio), Federica De Paolis (L’eredità), Giuseppe Di Piazza (La verità fra noi), Francesca Lancini (Cosmogonia), Andrea Simi (Passato ponte), Enrico Tonali (La femmina dell’Honduras), Enrico Vanzina (Il mio amico Tevere).
Numerosi gli ospiti di una serata aperta dal presidente del Circolo Canottieri Aniene, Massimo Fabbricini. «Dodici autori hanno scritto altrettante storie sul Tevere – ha detto Fabbricini mentre scorrevano le immagini di Barcarola 1892, musica per i 125 anni del Circolo Canottieri Aniene composta da Lorenzo Porzio – di un libro che racchiude tanto del nostro fiume del quale vorremmo fosse creato un museo».
Ad ascoltare tre degli autori dei racconti – Stefano Brusadelli e i consoci Andrea Simi ed Enrico Vanzina – molti ospiti, da Susanna Galezzi, figlio di Giampiero, Luciano Bonfiglio (presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak) a Oreste Perri, grande campione della canoa e adesso direttore tecnico della Nazionale, ma anche Enrico Tonali, un altro degli autori dei racconti.
Pezzo forte della serata è stato l’intervento, in apertura, del consocio Umberto Broccoli. L’ex sovrintendente ai Beni Culturali di Roma e oggi saggista e conduttore televisivo, ha tenuto una vera e propria conferenza sul Tevere nei secoli. Broccoli ha raccontato episodi particolari mostrando una mappa della campagna romana alla foce del fiume, ha ricordato battaglie dell’antichità combattute proprio lì, e ha definito il Tevere «fortissimo, millenario, essenziale, un dio salvifico».
Enrico Vanzina, che ha chiuso la serata, ha parlato del suo rapporto con il Tevere. «Da non molti anni ho cominciato ad apprezzarlo praticando un po’ di canottaggio – ha ricordato – e una volta ho anche rischiato di finir male. Ma il fiume è bellissimo».
Durante gli interventi, sono state proiettate immagini del fiume in quello che possiamo definire un bel documentario realizzato da Sergio Grandi.